Il ricordo del calciatore partenopeo nell’88° giorno della sua nascita e a 18 dalla sua scomparsa.

Ecco quanto ancora si legge su di lui su wikipedia, nella parte riguardante la sua esperienza in maglia azzurra:

Nel 1965 si trasferì al Napoli grazie all’opera di persuasione dell’allenatore Bruno Pesaola; inoltre l’allora presidente partenopeo Achille Lauro, per ottenere il suo cartellino, acquistò due motori navali per la sua flotta e pagò settanta milioni: quando arrivò in città, ad accogliere il giocatore ci furono migliaia di tifosi.

Qui, all’ombra del Vesuvio, formerà una coppia-gol tutta sudamericana assieme all’altro oriundo, l’italo-brasiliano José Altafini. Col club campano vinse subito la Coppa delle Alpi 1966, e fu poi protagonista in Serie A con un terzo posto nello stesso anno, un quarto l’anno dopo e un secondo nel 1968.

Un infortunio al ginocchio destro durante una tournée del Napoli in Colombia, nell’estate 1967, lo metterà a disposizione della squadra partenopea a mezzo servizio nelle ultime due stagioni; ciò, unito ad uno storico litigio con l’arbitro Fulvio Pieroni durante un Napoli-Juventus del 1º dicembre 1968 (culminato con un’espulsione e successivi sei turni di squalifica), lo convinse definitivamente a concludere la propria carriera, a trentatré anni, decisione su cui già meditava da tempo.

Darà il suo commosso addio al calcio giocato in televisione, il 21 dicembre 1968, durante la tredicesima puntata di Canzonissima, con un collegamento da Napoli.